"Si tratta di tramare contro quel movimento perpetuo con lo stesso colpo con cui bisogna ricucirlo."

martedì 18 maggio 2010

Programma Antenna di Napoli del 28 e 29 Maggio

Venerdì 28 Maggio
Conferenza di Luisella Brusa, psicoanalista della SLP, AME, analista membro della scuola, dal titolo:

La teoria lacaniana della storia

Esiste una teoria lacaniana della storia? Qual è il contributo di Lacan alla storiografia? Esiste un filosofia della storia psicoanalitica? La conferenza esporrà un primo avvicinamento a queste domande.La psicoanalisi emerge in un momento di crisi della storia, il momento della “caduta di senso storico” e di tramonto del potere persuasivo delle grandi filosofie della storia. La storiografia stessa è in crisi, resa impotente dalla esasperata contrapposizione tra l’idiota individualità degli eventi e la ricerca di una direzione che li connetta in una sequenza dotata di senso. La crisi della storia, per Lacan, riproduce la crisi del soggetto in quella che ha battezzato «epoca dell’ Ego», del soggetto solipsistico, che si vuole autore di se stesso, libero dal peso della storia, l’epoca Joyciana che sogna «la fine dell’incubo della storia» assorbita in un eterno presente, hic et nunc.«Il prìncipio della storia è il prìncipio della psicoanalisi». È la tesi condensata di Lacan sul rapporto tra storia e psicoanalisi; si tratta di una psicoanalisi etica, il cui fine è permettere al soggetto di giungere sino all’estremo di se stesso, cioè del suo essere il prodotto contingente della propria storia; e allo stesso modo permette al soggetto storico di porsi nel punto estremo dal quale è possibile gettare uno sguardo sulla propria epoca . «L’essenza dell’analisi sta nella reintegrazione da parte del soggetto della propria storia fino ai suoi ultimi limiti sensibili, cioè fino a una dimensione che oltrepassa di molto i limiti individuali», il compito dello psicoanalista implica di«raggiungere nel suo orizzonte la soggettività della sua epoca».La conferenza darà una panoramica del modo in cui la teoria di Lacan morde sui punti nevralgici della storiografia contemporanea, con tesi sovversive che incidono sulla genealogia, l’epistemolgia, l’ermeneutica, in breve sull’insieme dei problemi tecnici in cui la disciplina è immersa.

Seguirà conferenza di Valeria Sorge, Professorre associato di Filosofia Medioevale dell’Università degli Studi di Napoli Federico II :

Percorsi della soggettività tra tardo Medio Evo e prima modernità: dalla mens al subiectum

Si proporrà un rapido excursus sulla teoria della soggettività nel pensiero antico-medievale e premoderno, individuandone alcune tipologie che costituiscono la dimensione e la struttura fondamentale di ogni esperienza conoscitiva: una molteplicità di nuclei problematici, infatti, presente nei diversi livelli della strutturazione dell’approccio gnoseologico alla questione del soggetto, ci può consentire di rinviare comunque ad un orizzonte ideale di riferimento, più o meno largamente condiviso dalla storiografia contemporanea: la tradizionale nomenclatura classificatoria delle operazioni dell’anima intesa come relazione della sostanza del soggetto conoscente con quella delle cose conosciute (diffusa dall’impostazione platonizzante alto-medievale) e il nuovo modello di anima intellettiva come soggetto formale del conoscere astrattivo (introdotto dalle prime riflessioni sul De anima aristotelico e consolidato già nel pensiero arabo.
Si mostrerà allora l’idea della mediazione attiva delle forme intelligibili da parte delle intelligenze celesti). In tal modo si costituiscono, per così dire, i due estremi della storia filosofica premoderna del problema gnoseologico: nella quale, tuttavia, si rivela fondamentale e decisiva l’esperienza agostiniana della mens come autocoscienza, in cui l’esperienza di sé, l’ inquietitudine come fonte di conoscenza filosofica, la metafisica interiore dell’ inconsistenza vissuta possono disvelarsi unicamente nello specchio e nell’enigma di un destino personale.

Orario : 20.00 - 23.00

Sabato 29
Lezione magistrale della Dottoressa Luisella Brusa, sugli ultimi 6 Capitoli del Seminario II di J. Lacan.

"L’Io nella teoria di Freud e nella tecnica della psicoanalisi"

Discussione di un caso clinico presentato dal Dottore Domenico Nardiello.

Orario: 9.30-14.30

Gli incontri si terranno presso il Centro "Eos": Studi e ricerche in Psicologia, Salita Pontenuovo, 39 Napoli

mercoledì 12 maggio 2010


SOLARIS (1972)

“Perché andiamo a frugare nell’universo se non sappiamo niente di noi stessi?" Questa domanda, che il protagonista del film si pone, costituisce il fil rouge intorno a cui si articola la trama complessa e affascinante del capolavoro di Tarkovskij. Il pianeta Solaris è un grande specchio che funziona secondo un principio di inerzia associativa nel riproporre agli uomini, che ne vogliono carpire i segreti, frammenti del loro inconscio sotto la forma di immagini oniroidi, di personaggi tanto fantasmatici quanto del tutto identici a coloro che essi hanno amato e delle cui reminiscenze sono intessute le loro vite. Qual è allora lo statuto ontico proprio dell’umano e in che cosa lo distingue dai fantasmi che lo abitano e che si presentano come presenze ineffabili nei corridoi della stazione spaziale? Inconsistenza dell’Altro nel cui campo ci costituiamo viventi e di quel nulla facciamo un destino.
La questione morale sulla dimensione etica della conoscenza si intreccia e si rappresenta nel registro degli affetti, del rimpianto, della nostalgia, della poetica dei sogni e della loro vanità. Il grande oceano non giudica, non pensa, fa segno. Non esiste una versione veritativa della realtà il che non impedisce che ogni soggetto si pronunzi, agisca proprio in ragione di quella perdita costitutiva dell’origine, di quella pienezza fusionale con l’oggetto del suo desiderio che gli si dà come ciò che lo causa nella sua struttura più segreta.
La proiezione del film si terrà giovedì 27 Maggio ore 18,00 presso il Centro "Eos": Studi e ricerche in Psicologia, Salita Pontenuovo 39, Napoli.