"Si tratta di tramare contro quel movimento perpetuo con lo stesso colpo con cui bisogna ricucirlo."

mercoledì 12 maggio 2010


SOLARIS (1972)

“Perché andiamo a frugare nell’universo se non sappiamo niente di noi stessi?" Questa domanda, che il protagonista del film si pone, costituisce il fil rouge intorno a cui si articola la trama complessa e affascinante del capolavoro di Tarkovskij. Il pianeta Solaris è un grande specchio che funziona secondo un principio di inerzia associativa nel riproporre agli uomini, che ne vogliono carpire i segreti, frammenti del loro inconscio sotto la forma di immagini oniroidi, di personaggi tanto fantasmatici quanto del tutto identici a coloro che essi hanno amato e delle cui reminiscenze sono intessute le loro vite. Qual è allora lo statuto ontico proprio dell’umano e in che cosa lo distingue dai fantasmi che lo abitano e che si presentano come presenze ineffabili nei corridoi della stazione spaziale? Inconsistenza dell’Altro nel cui campo ci costituiamo viventi e di quel nulla facciamo un destino.
La questione morale sulla dimensione etica della conoscenza si intreccia e si rappresenta nel registro degli affetti, del rimpianto, della nostalgia, della poetica dei sogni e della loro vanità. Il grande oceano non giudica, non pensa, fa segno. Non esiste una versione veritativa della realtà il che non impedisce che ogni soggetto si pronunzi, agisca proprio in ragione di quella perdita costitutiva dell’origine, di quella pienezza fusionale con l’oggetto del suo desiderio che gli si dà come ciò che lo causa nella sua struttura più segreta.
La proiezione del film si terrà giovedì 27 Maggio ore 18,00 presso il Centro "Eos": Studi e ricerche in Psicologia, Salita Pontenuovo 39, Napoli.

Nessun commento:

Posta un commento