"Si tratta di tramare contro quel movimento perpetuo con lo stesso colpo con cui bisogna ricucirlo."

mercoledì 23 febbraio 2011

Vertigine

Un film di Otto Preminger. Con Gene Tierney, Vincent Price, Dana Andrews, Judith Anderson, Clifton Webb Titolo originale Laura. Poliziesco, Ratings: Kids+13, b/n durata 85 (88) min. - USA 1944.


L’ispettore McPhenson indaga sull’uccisione di una giovane pubblicitaria, Laura Hunt. Lanciata dal giornalista mondano Waldo Lydecken nell’alta società newyorkese, Laura stava per sposare il playboy Shelby Carpenter. Affascinato dal ritratto della scomparsa che si trova nel suo appartamento, McPherson s’innamora poco a poco di una morta... finché, una notte, la donna non gli appare davanti in canne e ossa! Il cadavere non era il suo, ma quello di una indossatrice amica di Carpenter. Che responsabilità ha la bella resuscitata in quest’imbroglio? Spinto dall’amore, l’ispettore finisce per trovare il vero colpevole, quando quello si appresta a ripetere il suo exploit: il dandy Lydecken. Tratto da un poliziesco di Vera Caspary, Laura se ne serve solo per la trama, e superficialmente. Può apparire come una satira degli ambienti intellettuali americani, come una commedia psicologica, o come una sorta di poesia surrealista di singolare, eleganza. Il boss della Fox, Darryl F. Zanuck, ne aveva dapprima affidato la regia a Rouben Mamoulian, ma il compito cadde infine sulle spalle del viennese Preminger (1906-1986), allievo di Max Reinhardt, minuzioso regista teatrale che aveva già diretto qualche film. Preminger era «un uomo che, al di là degli enigmi puramente concreti, s’interessa solo alla verità dei sentimenti», ha scritto Jacques Lourcelles. Da questi raffinati movimenti di orologeria, che ha la purezza del cristallo e l’evidenza di una constatazione, nasce infatti un’emozione paradossale. Che siano l’«anatomia di un omicidio» oppure di una passione amorosa, dai suoi film scaturisce la stessa a una di fascinazione, che possiamo attribuire «alla diversità, risolta con eleganza, tra l’osservazione clinica e la soavità della narrazione» (Henri Agel). Anche quando affronta i «grossi argomenti», nei quali il suo talento potrebbe disperdersi, Preminger resta eguale a se stesso. La sua è un antefatto di una preoccupazione profonda di essere oggettivi, di una tenacia a tutta prova e di un cento eclettismo, qualità dalle quali non si è distaccato neppure negli anni di una vistosa decadenza, a partire cioè dal 1970.

Orario di inizio : 20.30 Sede : Associazione Culturale “ La città del sole “ Vico G. Maffei 18. Piazzetta San Gregorio Armeno

Coordinano : Fulvio Sorge, Vincenzo Lago


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